È indubbiamente vero: a dispetto del titolo che è stato posto alla seguente riflessione, la reale paternità dell’astronautica a livello teorico è tutto fuorché italiana.

Infatti, il vero padre ‘storico’ dell’astronautica teorica e primo autentico pioniere di questa è considerato il russo Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij (1857-1935).

Ciolkovskij fu, a sua volta, allievo di Nikolaj Fëdorovič Fëdorov (1829-1903), chiamato anche «il Socrate di Mosca» e fondatore del cosmismo (Sokol’skij 2004; Young 2017), corrente filosofica le cui fondamenta si rinvengono nella postuma La filosofia dell’opera comune (1906-1913). Il cosmismo di Fëdorov riponeva grande fiducia nella scienza, nella tecnologia, nelle capacità evolutive dell’essere umano (Riconda, Bosco 1981)

Per quanto il progressismo di Fëdorov convivesse con elementi conservativi come il cristianesimo ortodosso e con una critica alle società liberali del tempo, per certi versi la sua inesauribile fiducia nel progresso tecnologico e scientifico non si differenzava molto da una certa visione transumanista odierna.

Sotto l’ala intellettuale di Fëdorov, si manifestò lo spessore intellettuale di Ciolkovskij e si sviluppò il suo pensiero, debitore anche, in gran parte, del «Socrate di Mosca».

In più di cinquecento opere (peraltro solo recentemente riscoperte dalla curiosità occidentale) Ciolkovskij spazia dall’aero-astronautica alla colonizzazione galattica, ai viaggi interplanetari e interstellari nonché a campi scientifici come l’astrobiologia, la fisica e molto altro ancora.

Tuttora Ciolkovskij è onorato e studiato in Russia.

Un diverso destino storico ebbero, invece, i tre italiani Giulio Costanzi, Luigi Gussalli e Gaetano Arturo Crocco.

Fra i tre, probabilmente il più visionario fu Giulio Costanzi.

Ingegnere civile, poi tenente di artiglieria e del genio, lavorò all’Istituto Geografico Militare.

Nella Prima Guerra Mondiale ebbe il comando del Settimo Gruppo Aeroplani della Regia Aeronautica, dal momento che già dal 1910 aveva incominciato ad appassionarsi a tale disciplina. (D’Aquino 198)

A prescindere dalla sua brillante carriera militare, che gli consentì di raggiungere prima i gradi di colonnello del genio aeronautico, poi quelli di tenente generale e infine di ispettore generale e consigliere di stato, a noi qui interessa soprattutto  la sua opera intellettuale.

Fu scrittore prolifico, ma fra tutti i suoi testi e i suoi scritti spicca l’articolo, pubblicato su «AER» nel 1914, dal titolo To Escape from the Planet.

Qui Costanzi addirittura propone l’uso della propulsione nucleare per alimentare razzi necessari alla colonizzazione dei pianeti, e ipotizza che solo una propulsione a base di radio – scoperto dai coniugi Curie nel 1898 – possa permettere a una ipotetica astronave di giungere alla velocità di fuga necessaria per staccarsi dalla gravità terrestre.

Pochi mesi prima, il padre dell’astronautica francese, Robert Esnault-Pelterie, giunse alle stesse conclusioni, che verranno però integralmente pubblicate soltanto nel 1930 (Esnault-Pelterie, 1930).

Forse, per questa ragione, Costanzi non è incluso nel pantheon dell’astronautica mondiale, quando meriterebbe la stessa considerazione e reputazione di un Ciolkovskij, di un Esnault-Pelterie, appunto, o di un Robert Goddard

Luigi Gussalli, invece, non intraprese carriere militari, fu un ingegnere con una accentuata propensione all’invenzione e alla progettazione sin dalla più tenera età.

Fra i suoi lavori più interessanti, sicuramente figura il visionario Si può tentare un viaggio dalla Terra alla Luna?, al cui interno si specula su razzi a quattro stadi, gravità generata da rotazione su sé stessa della capsula, etc. (Gussalli 1923)

Nel 1941, pubblica Propulsori a reazione per l’astronautica e nel 1946 fa uscire il suo ultimo libro, I viaggi interplanetari per mezzo delle radiazioni solari.

Infine, ultimo in ordine di citazione ma non certo di importanza, Gaetano Arturo Crocco.

Crocco fu ufficiale, accademico, scienziato e autore estremamente prolifico.

Nel 1907, realizzò l’N.1, il primo dirigibile italiano. Progettò moltissime applicazioni tecnologiche correlate alla nascente aeronautica.

Crocco è soprattutto ricordato, all’estero, per la cosiddetta Crocco Mission (o Crocco’s Multiplanet Trajectory o Crocco Grand Tour).

Sostanzialmente si trattava di una ipotetica missione esplorativa Terra-Marte-Venere-Terra, che Crocco presentò al VII Congresso Astronautico Internazionale, svoltosi a Roma nel 1956.

Qui Crocco descrisse ciò che gli anglosassoni chiamarono in seguito gravity assist o swing by (il cosiddetto effetto fionda).

Benché tale riflessione sia stata formalizzata matematicamente nel 1961 dal matematico Michael Minovitch – considerato pertanto il vero scopritore – Crocco ne intuì le potenzialità per la stabilizzazione dell’orbita di una ipotetica capsula o astronave.

Tutti e tre, in qualche misura, ebbero dei riconoscimenti in vita e furono poi considerati pionieri dell’astronautica italiana.

Eppure oggi sono pressoché ignorati dal grande pubblico e relegati ai margini di qualche ristretto circolo di studiosi e di cultori di queste figure a loro modo geniali di innovatori e visionari.

Nei giorni di Blue Origin e di Virgin Galactic, forse varrebbe la pena riscoprire questi autentici pionieri

References

Caprara G. (eds) (2002), Luigi Gussalli. Pioniere dello spazio, Brescia: Fondazione civiltà bresciana.

Costanzi, G. C. (1914), To Escape from the Planet, AER, 5, pp. 11-12.

Crocco, G. A. (1956), Giro esplorativo di un anno Terra-Marte-Venere-Terra, Rendiconti del VII Congresso Internazionale Astronautico, Roma, pp. 201-225.

Crocco, G. A. (1978)  Opere pubblicate a cura dell’Accademia nazionale dei Lincei, Roma: Accademia nazionale dei Lincei, 3, pp. 354–375.

D’Aquino U. (1984), Costanzi, Giulio Cesare, Dizionario Biografico degli Italiani, 30, Roma: Istituto dell’Enciclopedia Italiana.

D’Aquino U. (1985), Crocco, Gaetano Arturo, Dizionario biografico degli italiani, 31, Roma: Istituto dell’Enciclopedia Italiana.

Esnault-Pelterie R. (1930), L’Astronautique, Paris: A. Lahure.

Gussalli, L. (1923), Si può già tentare un viaggio dalla Terra alla Luna? Relazione di esperienze eseguite coi propulsori a doppia reazione, Milano: Societa editrice libraria.

Gussalli L. (1941), Propulsori a reazione per l’astronautica, Brescia: Vannini.

Gussalli L. (1946), I viaggi interplanetari per mezzo delle radiazioni solari, Brescia: Vannini.

Riconda G., Bosco N.  (eds.) (1981), Occidente, cristianesimo e progresso. Antologia dagli scritti di C. Leontev e N. Fedorov, Torino: Giappichelli.

Sokol’skij V. N. (2004), The life and work of Konstantin E. Tsiolkovsky, in Selected Works of Konstantin E. Tsiolkovsky, Honolulu, Hawaii: University Press of the Pacific Press.

Young G. M. (2017), I cosmisti russi, Roma: Tre Editori.