Autrice: Alessia Guarnaccia

Tra i fenomeni tecnologici più recenti, gli NFT promettono di aprire concretamente le porte del metaverso, facilitando la trasposizione dei meccanismi ampiamente consolidati di economia della scarsità, dalla realtà fisica al mondo digitale, dove la replicabilità (potenzialmente infinita) è stata finora una caratteristica distinguente.

Gli NFT (Non-Fungible Token) sono “un tipo speciale di token crittografico che riproduce qualcosa di unico”; rappresentano “il diritto di proprietà di un determinato asset, materiale o immateriale” (asset token); hanno codici identificativi univoci e metadati; consentono la creazione (verificabile) di scarsità digitale.

Sviluppatosi nella galassia della tecnologia blockchain, per comprendere questo strumento è necessario prima di tutto soffermarsi su significato e differenze tra beni fungibili e non fungibili.

Sono fungibili quei “beni intercambiabili di cui conta il valore assegnato piuttosto che l’oggetto in sé”, beni sostituibili con altri della stessa tipologia, che adempiono alla medesimafunzione economica” rispetto alla “soddisfazione del bisogno” collegato. Sono considerati esempi di beni fungibili, il denaro, i beni agricoli (come olio, pane, grano…), i beni prodotti in serie (non limitata). Nel caso si debba ricevere una somma di denaro data in prestito, non importa che le banconote siano esattamente le stesse rispetto a quelle fornite in precedenza, è rilevante solo che ritorni la stessa quantità prestata (corrisposta con qualsiasi combinazione di banconote o monete, purché equivalente nel valore complessivo).

All’opposto, i beni infungibili (non fungibli) hanno caratteristiche che li rendono unici e non sostituibili tra loro. Una casa, un terreno, un’opera d’arte sono esempi di questo tipo di beni, le cui caratteristiche, anche in presenza di similitudini, conferiscono loro un valore peculiare.

I token non fungibili (Non-Fungible Token – NFT) contengono al loro interno le informazioni che caratterizzano in modo univoco i corrispondenti beni infungibili rappresentati, compresi, soprattutto, i diritti di proprietà (presenti e passati) sul bene stesso. Data la tecnologia sottostante incardinata, come detto, su blockchain (e relativa criptovaluta correlata), si vengono a configurare quali “asset digitali unici, non modificabili, certificati”, in grado di essere definiti nel dettaglio grazie alla programmabilità degli smart contract. Pur essendo indivisibili (il numero di “oggetti emessi” con riferimento al bene rappresentato, è predeterminato in fase di creazione), sono liberamente scambiabili su apposite piattaforme (marketplace specializzati). Gli NFT sono considerati ormai un veicolo significativo per quel processo di possibile tokenizzazione della realtà di cui oggi si parla (LINK).

Gli usi degli NFT sono innumerevoli: dal gaming (oggetti da collezione in ambienti virtuali tramutati in NFT) alla proprietà intellettuale (NFT in grado di rappresentare un brevetto o altri diritti di proprietà intellettuale), dal mondo dell’arte (NFT che indicano dipinti o lavori artistici di tipo diverso) a quello della musica (NFT associati a canzoni o altro), dal real estate (NFT collegati ad immobili o proprietà assimilabili) al self sovereign identity (NFT correlati a certificati, licenze, credenziali, onorificenze etc.), dai documenti finanziari (fatture, garanzie, ordini, bollette trasformate in NFT) ad utilizzi per finalità di “ticketing, loyalty points, procedure KYC, supply chain tracking” e molto altro (LINK).

Si possono creare quindi NFT di opere d’arte, musica, video, clip audio, carte in edizione limitata, oggetti di realtà virtuale, terreni digitali, per fare solo qualche esempio: in pratica ogni cosa che possa essere riprodotta come file multimediale.

Nel 2017 uno studio di sviluppatori canadesi creò un gioco, CryptoKitties, su blockchain Ethereum, basato su gatti digitali da collezione, sotto forma di NFT (di tipo ERC-721), ciascuno dei quali “caratterizzato da un proprio DNA e 12 attributi” (chiamati cattributes), tali da poter anche essere tramandati alla prole (LINK). Il gioco creò un interesse così grande da portare le transazioni dei “gattini” a cifre notevoli (ad es. il gatto Dragon, venduto a $ 171 mila nel settembre 2018).

Altri esempi di transazioni a cifre molto elevate sono: la recente acquisizione dell’opera Everydays: the First 5000 Days di Mike Winkelmann, alias Beeple (venduta per $ 69.3 milioni dalla casa d’aste Christie’s); una serie da 9 CryptoPunk (venduta per $ 16.9 milioni); una serie di 6 Hashmasks (vendute per $ 16 milioni); War Nymph di Grimes ($ 5,8 milioni); i 9 appezzamenti di terreno digitale su Axie Infinity ($ 1.5 milioni); Rick & Morty “The Best I Could Do” di Justin Roland ($ 1,65 milione); il primo tweet della storia, pubblicato da Jack Dorsey, fondatore di Twitter (venduto per $ 2.9 milioni su Valuables) (LINK).

Per creare, vendere, acquistare NFT, viene raccomandato innanzitutto di scegliere su quale blockchain si vorrà “registrarli” (Ethereum è ad oggi la più utilizzata, ma ne esistono altre come Binance Smart Chain, Flow Blockchain, Tron, EOS.IO, Polkadot, Tezos, Cosmos, Zilliqa…), ciascuna con propri servizi e standard di NFT (ERC-721 e ERC-1155 sono standard per Ethereum, ad esempio). Altra azione preliminare è disporre di un wallet (se si opera con Ether – ETH – si può scegliere MetaMask, Trust Wallet, Coinbase Wallet…) ed accertarsi di possedere una somma adeguata, acquistando cryptocurrency su piattaforme di exchange per criptovalute o anche tramite ATM. Il suggerimento che spesso compare nelle guide, riguarda il fatto di considerare che il “conio” di un NFT ha costi associati sia alle commissioni della piattaforma sia alle tariffe di transazione (“gas” se si opera in ETH) della correlata criptovaluta (più basse se si scelgono orari della settimana con minore attività): informazioni comunque rintracciabili nei termini di servizio della piattaforma utilizzata (in alcuni casi le tariffe di transazione collegate all’NFT comprato, verranno pagate solo in seguito, dopo l’acquisto dello stesso – lazy minting / “conio pigro”) (LINK).

Per creare NFT è necessario collegare il proprio wallet a piattaforme dedicate (come OpenSea, Rarible, Mintable … ) e caricare il file scelto (immagine, video, audio, modello 3D…) che si desidera trasformare in NFT (spesso, dato anche le ridotte dimensioni di spazio disponibile, sulla piattaforma si caricano URL che rimandano a file systemdecentralizzati come gli indirizzi IPFS InterPlanetary File System). Al file, l’utente deve associare un nome, una descrizione, indicare proprietà (che diventano definizioni categoriche per l’NFT associato), decidere se si tratta di un singolo oggetto o di una serie limitata (LINK).

Per vendere propri NFT o acquistare, si opera su marketplace che possono essere anche specializzati su determinate tipologie di “oggetti” transati (OpenSea, Rarible, SuperRare, Nifty Gateway, Foundation, Axie Marketplace, BakerySwap, ShowRoom NFT, VIV3, NBA Top Shot, Valuables, CryptoKitties…) (LINK). Quando si vende, si può impostare il prezzo dell’NFT secondo varie opzioni (fisso, come asta per il miglior offerente, come pacchetto); si ha spesso anche l’opportunità di includere prezzi ridotti nel tempo, man mano che vengono processate nuove vendite; oppure si può disporre di pianificazioni tali che rendono praticabile l’acquisto in un secondo momento o anche includere condizioni di privacy per gli indirizzi degli acquirenti.

Uno degli aspetti considerati molto interessanti degli NFT è la possibilità di gestire in maniera tracciata e sicura la dinamica della royalty e dunque del diritto dell’autore, in generale del possessore del titolo di proprietà intellettuale, ad ottenere remunerazione “da parte di chiunque effettui lo sfruttamento di detti beni per fini commerciali e/o di lucro”. Con gli NFT il proprietario del titolo, oltre ad avere una certificazione decentralizzata dello stesso, può guadagnare una percentuale ogni volta che l’NFT è oggetto di una transazione sulla piattaforma scelta.

Restano comunque aperte, secondo gli analisti di settore, riflessioni su molti aspetti giuridici controversi, all’ordine del giorno dell’attuale dibattito nel merito (LINK). Considerazioni che fungono da sprone per costruire soluzioni in grado di agevolare l’armoniosa integrazione, nelle regole di convivenza sociale, di strumenti innovativi, dirompenti e che annunciano di permanere a lungo.

Link iscrizione evento: https://singularityumilan.com/incontro41

Immagine di Leolo212 da Pixabay